Una delle domande che più spesso m mi fanno quando si parla di caffè riguarda le piantagioni, cosa sono, dove si trovano e come vengono gestite. Ho deciso di fare un post per raccontare questo tipo di agricoltura, perché anche se in molti lo ignorano, il caffè è un prodotto agricolo.

Una piantagione di caffè è un’area di terreno dove viene coltivata la pianta del caffè per la produzione commerciale di chicchi di caffè. Questa coltivazione avviene principalmente in zone tropicali e subtropicali del mondo, come in America Centrale e del Sud, Africa, Asia e alcune isole dell’Oceania.
La coltivazione del caffè richiede un clima caldo e umido, con temperature medie tra i 18 e i 24 gradi Celsius, e una pioggia annua compresa tra i 1500 e i 2000 millimetri. Le piante del caffè crescono meglio in terreni fertili, ben drenati e con un pH tra 6 e 6,5.
Le piante del caffè sono coltivate come alberi o cespugli, e richiedono cure costanti, come la potatura, la fertilizzazione e il controllo delle malattie e dei parassiti. Dopo la raccolta dei chicchi di caffè maturi, questi vengono elaborati attraverso un processo di lavorazione che prevede la rimozione del rivestimento esterno, l’essiccazione e la selezione dei chicchi di caffè di alta qualità.
Le piantagioni di caffè sono importanti fonti di reddito per molte comunità rurali e rappresentano una delle principali commodity scambiate a livello internazionale. Tuttavia, la coltivazione del caffè può comportare anche impatti negativi sull’ambiente e sulla salute dei lavoratori, motivo per cui la sostenibilità delle piantagioni di caffè è diventata un tema sempre più importante per l’industria del caffè e per i consumatori.
I passaggi generali per la lavorazione del caffè sono:
- Raccolta: i frutti del caffè, noti come “ciliegie”, vengono raccolti manualmente o con macchine apposite quando sono maturi. Il momento della raccolta è cruciale per ottenere caffè di alta qualità.
- Separazione: i semi interni del caffè, noti come chicchi, vengono separati dalla polpa esterna delle ciliegie. Questo può essere fatto in modo umido o secco, a seconda del metodo di lavorazione.
- Fermentazione: in alcuni metodi di lavorazione umida, i chicchi vengono immersi in acqua per rimuovere la polpa esterna restante. La fermentazione viene quindi utilizzata per rimuovere qualsiasi rimanente materia vegetale dai chicchi e per pulirli.
- Essiccazione: i chicchi di caffè vengono essiccati al sole o in essiccatori meccanici. L’obiettivo è quello di ridurre il contenuto di umidità dei chicchi dal 60-70% al 10-12%.
- Tostatura: i chicchi di caffè vengono quindi tostati per creare l’aroma e il sapore caratteristici del caffè.
- Macinatura: i chicchi tostati vengono macinati per creare la polvere di caffè che viene utilizzata per la preparazione del caffè.
I post sulle piantagioni del caffè
Ho scritto, ed ho in programma la stesura di pari post sull’argomento. Qui ve ne propongo alcuni: