Paola Campana è una professionista poliedrica che racchiude in sé amore, abilità e conoscenza della matria prima, oltre che conoscenze manageriali sulla gestione d’impresa. In questa chiacchierata scoprirete che Paola nesce in una famiglia che da generazioni lavora nel modo del caffè, che nel 2021 ha vinto il premio “barista dell’anno” e quali sono i suoi segreti per una moka perfetta ?. Buona lettura!
La tua famiglia è da varie generazioni nel modo del caffè, riesci a raccontarci, partendo dai tuoi ricordi com’è cambiato questo settore?
Beh io sono nata nel mondo del caffè con mio nonno e mio padre appassionati del profumo e delle note tostate del caffè. Ricordo ancora quando sedevo sui sacchi di caffè e ammiravo mio padre tostare. La mattina quando ero ragazzina e mia madre ancora viva, mi svegliavo con quel profumo inebriante di caffè sotto al naso sprigionato dalla moka o dalla napoletana che mia madre era solita preparare.
Ricordo che negli anni ’90, la produzione del caffè diventò sempre più concentrata nelle mani di grandi aziende e multinazionali, il che ha portato a una diminuzione della diversità e della qualità dei caffè prodotti. Tuttavia, nel frattempo, è aumentata la consapevolezza dei consumatori riguardo la provenienza e la sostenibilità del caffè, portando all’incremento della domanda di caffè di qualità, biologico e fairtrade.
Negli anni 2000, la tecnologia ha iniziato a rivoluzionare il settore, infatti sono stati introdotti nuovi metodi di estrazione come la macchina per il caffè a capsule, che ha reso la preparazione del caffè più rapida e conveniente per i consumatori. Allo stesso tempo, i consumatori si sono sempre più interessati ai caffè speciali, spingendo la crescita verso una cultura del caffè di alta qualità.
Ci sono anche state innovazioni nel packaging del caffè, con l’introduzione di materiali biodegradabili e compostabili per le capsule e le bustine del caffè.
In sintesi, il settore del caffè è cambiato notevolmente nel corso degli anni, rimanendo però un prodotto molto popolare con una vasta gamma di offerte disponibili per i consumatori.
La Campania è una delle patrie storiche del caffè italiano. Le tante novità arrivate in questi anni riescono a far breccia nella tradizione del caffè partenopeo?
Io sono stata tra le prime, 5 anni fa a irrompere sul mercato con un format nuovo, quello dello specialty coffee. Ho portato sulle bocche e alla portata di tutti caffè eccezionali, tostati egregiamente da mio fratello ed estratti da baristi esperti e preparati. Professionisti che sanno come esprimere al meglio gli aromi di ciascun caffè, preparare cappuccini con la tecnica della latte art e proporre a turisti e clienti del luogo caffè in tutte le estrazioni alternative possibili.
Credo di aver fatto un buon lavoro. La gente mi ha apprezzato. Sono venuti in tanti da tutta la Campania ad assaggiare il mio caffè. Nel 2021 ho vinto il premio come “barista dell’anno” votata da una giuria di esperti e clienti che hanno apprezzato l’impegno da me profuso nel divulgare la cultura del caffè di qualità. Sono soddisfatta e fiera di quel che ho fatto in questi anni, ma non mi limito al mondo della caffetteria, ho sempre ambito a far crescere l’azienda di produzione. In questi anni tanti altri validi e preparati colleghi si sono avvicinati al mondo dello specialty coffee portando la qualità del caffè in altre zone della Campania. Penso che lo specialty coffee non sostituirà mai l’amato espresso napoletano si andrà semplicemente ad affiancare.
Qual è secondo te la sfida più importante che un giovane imprenditore, nel modo del caffè, deve affrontare?
Secondo me, una delle sfide più importanti che un giovane imprenditore nel mondo del caffè deve affrontare è quella di distinguersi dalla concorrenza e creare una propria identità unica.
Il mercato del caffè è competitivo e saturato con molte aziende che offrono prodotti tra loro simili. Per avere successo, un giovane imprenditore deve sviluppare un’offerta che si differenzi dalla concorrenza in termini di qualità, prezzo, servizio o branding. Ciò richiede una buona comprensione del mercato, della clientela e delle tendenze attuali.
Inoltre un’imprenditore deve affrontare la sfida di creare una rete di contatti e di clienti fedeli. Questo può essere difficile, specialmente se si entra in un mercato già consolidato, ma è essenziale per il successo a lungo termine del business.
Infine, un’altra sfida importante per un giovane imprenditore nel mondo del caffè è quella di gestire le finanze in modo efficace. Ciò significa pianificare il budget, gestire i costi e assicurarsi che il business sia redditizio. Senza una solida gestione finanziaria, anche un’azienda con un’idea brillante può fallire.
l caffè è sempre più contaminazione, Starbucks ha lanciato da poco il caffè all’olio di oliva. È questo il futuro che ci aspetta?
Il lancio del caffè all’olio di oliva da parte di Starbucks rappresenta una novità e potrebbe aprire la strada a nuove sperimentazioni nel settore. Tuttavia, non è possibile affermare con certezza se questo rappresenti il futuro del caffè.
Il caffè all’olio di oliva potrebbe essere apprezzato da alcuni consumatori per il suo sapore particolare, ma potrebbe non essere gradito da altri. Inoltre, l’utilizzo dell’olio di oliva potrebbe aumentare il costo del caffè e renderlo meno accessibile.
Ci sono anche altre soluzioni che potrebbero essere adottate per migliorare la qualità del caffè, come l’adozione di processi di coltivazione e lavorazione più giusti e sostenibili. In sintesi, il futuro del caffè dipende dalle scelte dei consumatori e dalle strategie adottate dalle aziende per migliorare la qualità dei loro prodotti.
Raccontaci la tua moka perfetta!
Allora ultimamente utilizzo una moka da una tazza, solo mia, perchè sono molto gelosa delle mie caffettiere, tazze, tazzine e altri accessori.
Riempio la caldaia con 60 grammi di acqua microfiltrata, appena al di sotto della valvola. Macino al momento della preparazione, del caffè fresco tostato, alternando miscele e monorigini della torrefazione di famiglia. Utilizzo 8 grammi di caffè senza fare pressature che possano inficiare sul gusto in tazza del caffè, estraendo magari note amare e astringenti. Metto la ma mia moka sul fornello a fiamma moderata bassa, lasciando il coperchio aperto, poi togli il caffè a metà estrazione in modo tale da non arrivare al tipico borbottio che estrae solo amarezza dalla bevanda.
Ed ecco che il mio caffè e dopo qualche minuto pronto per essere versato in tazza e bevuto.