SCA (Specialty Coffee Association) è una delle più autorevoli e prestigiose associazioni mondiali per la promozione dell’eccellenza nel mondo del caffè e rappresenta migliaia di professionisti di tutto il mondo. E’ presente anche in Italia con SCA Italy, e qualche settimana fa sono stati eletti i coordinatori del nuovo board. Il Coordinatore Nazionale è Davide Cobelli, la Coordinatrice Membership Stefania Zecchi, Coordinatore Eventi Alessandro Coda, Coordinatore Education Andrea Matarangolo, Coordinatore Giudici Fabio Sipione e la Coordinatrice Marketing e Comunicazione Alessandra Di Dio.
E’ proprio con quest’ultima che ho fatto una bella chiacchierata sia sugli obiettivi del nuovo gruppo di lavoro che sullo stato e la percezione del caffè in Italia in questo momento. Come leggerete questa discussione si è inserita in una dei temi più caldi degli ultimi giorni: il costo della tazzina al bar.
Ciao Alessandra ci racconti brevemente cos’è SCA e quali sono i suoi obiettivi?
La Specialty Coffee Association è un motivatore della community del caffè, è l’associazione (non-profit, è bene ribadirlo) che unisce i diversi attori dello specialty coffee. Ha sede in tutto il mondo, quindi questa connessione ambisce a essere mondiale. È anche un megafono per tutte le attività legate allo specialty coffee nonché un garante degli standard professionali grazie al suo concreto programma di formazione, il Coffee Diploma System.
Sei da poco diventata Coordinatrice Marketing e Comunicazione di Sca Italy, volendo fare una lista delle priorità quali saranno i primi interventi del vostro board?
Siamo in fase di ideazione dei progetti. Il primo intervento, sembra banale ma non lo è affatto, sarà il confronto tra di noi per capire quali risorse abbiamo e come la pensiamo su alcuni aspetti del mondo del caffè.
In Italia tutti bevono il caffè, ma in pochi sanno individuare una buona materia prima. Secondo te a che punto è la diffusione della cultura del caffè?
Penso che si potrebbe fare molto di più, ed è un impegno che porterò avanti molto seriamente come Communication manager di SCA Italy.
Uno degli argomenti più caldi è il prezzo della tazzina al bar, la vera sfida sarà comunicare il valore della filiera e degli operatori di settore. Secondo te da dove bisognerà iniziare?
Dovremmo partire proprio dalle basi, dal fatto che il caffè è un pianta, che è il frutto della terra e del lavoro dell’uomo. Ma non dobbiamo tralasciare chi queste cose le sa già, bisogna coinvolgerli e farli sentire parte di una community perché sarà anche grazie al loro entusiasmo che il movimento andrà avanti.
Oggi stiamo lavorando sul tema del prezzo dell’espresso, infatti stiamo aprendo un tavolo di discussione con elementi fondamentali del panorama del caffè italiano e internazionale per portare il dibattito sul prezzo della tazzina di caffè a un livello più ampio.