Negli ultimi anni sempre più spesso ho visto nei miei feed social le immagini di bellissime e particolari caffettiere moka. L’autore era sempre lo stesso, Andrea Minessi, al che mi sono deciso di contattarlo per cercare di capire cosa si nascondesse dietro quegli scatti e quelle particolarissime piccole opere d’arte. È così che è nata questa chiacchierata.
Come è iniziata la tua passione per le caffettiere moka?
La mia passione nasce in maniera più ampia quando ero ragazzino, sia per il mondo del design che per quello della progettazione, una strada che mi ha portato alla laurea in architettura. Mi appassionano gli oggetti antichi che esprimono un vissuto casalingo, come le macchine da scrivere, o da cucire ma anche i vecchi attrezzi provenienti dalle cascine. A un certo punto ho acquistato in un negozio dell’usato una caffettiera dalle forme molto morbide, la cosiddetta Signora Caffettiera, ho cercato informazioni, le prime mi sono arrivate dai blog soprattutto quello di Lucio Del Piccolo, ho iniziato ad avvicinarmi al funzionamento e ai vari modelli di questo oggetto quotidiano . Da lì è nata la passione per le macchine da caffè, ho cominciato ad acquistarne alcune, poi mi sono concentrato principalmente sulle caffettiere moka. Così sono nate la mia passione e la mia collezione.
Quante moka hai e quali sono i pezzi di cui più vai fiero?
La mia collezione al momento vanta 863 pezzi, e spero che col tempo aumenti, anche se diventa sempre più difficile trovare nuovi modelli. I modelli della mia collezione spaziano in tutte le epoche e in tutte le tipologie di funzionamento. Da quelle più antiche a quelle più nuove, dalle classiche moke fino alle napoletane. Ho le moka della Bialetti sia classiche che un discreto numero di edizioni speciali e limitate. È una passione che ho voluto vivere come un divertimento, cercando di evitare quell’ansia da: “oddio devo farmi un mutuo per avere quel pezzo”. Non avrò delle rarità assolute ma ho delle caffettiere che mi piacciono e di cui vado orgoglioso. Ad esempio, ho tutta la collezione delle maschere della mokart e molte caffettiere in ceramica, ho una particolare predilezione per questa tipologia di materiale. Ho anche alcuni pezzi di design che amo particolarmente come ad esempio la Clessidra della Gottinghen.
In Italia esiste una comunità di collezionisti di moka?
Non saprei dirti se c’è comunità di collezionisti di moka, secondo me c’è interesse, tanta gente ne è affascinata magari non sono veri collezionisti ma amano avere vari modelli. Inoltre, essendoci vari blog e pagine Facebook, vuol dire che è un oggetto che esercita ancora il suo fascino.
Inoltre vari venditori negli ultimi mi hanno detto che la moka è uno dei prodotti che si vende con una certa facilità. Quindi c’è un apprezzamento diffuso per questo oggetto, per questa macchina di casa che ormai è diventato un oggetto iconico legato alla nostra quotidianità.
Essere collezionista di moka implica anche conoscere il caffè?
Secondo me, essere collezionista di moka non implica essere anche un conoscitore di caffè. Alcuni legano la passione per la moka a quella del caffè; infatti, su alcuni blog si trovano oltre ai post sulle caffettiere anche consigli su come estrarre al meglio il caffè e sul modo di usare la moka. Per quanto mi riguarda io sono più legato all’aspetto estetico, a differenza di altri collezionisti che utilizzano le proprie caffettiere io le cerco possibilmente nelle condizioni migliori e le metto a posto per riportarle il più vicino possibile allo stato iniziale. Non uso le mie caffettiere io amo l’oggetto, la sua estetica. In conclusione, non ritengo che un collezionista di caffettiere sia contemporaneamente un conoscitore di caffè.