Un rapporto di Christian Aid, una delle maggiori organizzazioni britanniche che si occupano di cooperazione allo sviluppo, ha avvertito che l’aumento delle temperature ridurrà del 54,4%, in tutto il mondo, i terreni dedicati alla coltivazione del caffè.
Le ragioni di questa riduzione sono molteplici. Innanzitutto, l’aumento delle temperature causerà un aumento delle inondazioni e delle siccità, che renderanno più difficili le coltivazioni. In secondo luogo, il cambiamento climatico porterà a una maggiore diffusione di parassiti e malattie, che danneggeranno le colture.
In Africa, queste conseguenze saranno particolarmente gravi, in quanto il continente è già caratterizzato da elevati livelli di povertà e insicurezza alimentare.
Yitna Tekaligne, country manager dell’ente di beneficenza in Etiopia citata nel rapporto, ha detto: “Gli africani costituiscono il 17% della popolazione mondiale, ma generiamo solo il 4% delle emissioni di gas serra che hanno causato la crisi climatica. Eppure siamo noi a subire il peso maggiore degli impatti del cambiamento climatico”. E ha aggiunto: “La nostra industria del caffè è l’export più importante dell’Etiopia e genera un’occupazione significativa. Ma ora è minacciata dai cambiamenti climatici”.
La riduzione dei terreni coltivabili si tradurrà in una riduzione delle rese, che porterà a un aumento dei prezzi . Ciò avrà un impatto negativo sui redditi delle popolazioni rurali, che saranno costrette a spendere una quota maggiore del proprio reddito per il cibo.
Ma le problematiche non riguardano solo l’Africa, nel 2023 infatti il prezzo del caffè nel mondo è salito del 40%, a causa del maltempo in Brasile colpito da aridità e pesanti gelate. Anche l’Indonesia, si trova in grave difficoltà a causa delle piogge eccessive.
Secondo gli esperti, è ovviamente colpa del cambiamento climatico che sta mettendo in ginocchio la produzione delle due varietà di caffè più diffuse, l’Arabica e la robusta, corrispondenti al 99% della produzione mondiale.
Tutte queste condizioni messe insieme stanno facendo salire vertiginosamente il prezzo del caffè, complice anche l’aumento della richiesta in Paesi come la Cina