Tra le varie ragioni per cui ho scelto di bere caffè estratto con la moka c’è anche quella quella della tutela dell’ambiente. Bere moka fa bene al nostro pianeta perché non ci sono residui di plastica o alluminio che finiscono nell’immondizia e quel poco che rimane (la posa) può essere riciclato.
Altroconsumo qualche tempo fa ha fatto una curiosa classifica che ha messo a confronto 5 metodi per fare il caffè, dalla classica moka alle capsule in alluminio prendendo in esame alcuni parametri come: il dispendio energetico e l’impatto della produzione e dello smaltimento della macchinetta o dei residui. Questa la classifica in ordine crescente (di pratiche virtuose)
La macchinetta per il filter coffee americano
Sono economiche perché come unica componente elettrica hanno la resistenza che mantiene in temperatura il caffè per ore. Una comodità, ma anche il motivo per cui questo caffè il più incisivo a livello di impatto ambientale. La carta dei filtri e il rifiuto una volta dismesso l’elettrodomestico invece non sono un problema rilevante.
Macchinetta automatica
Sempre per problemi “elettrici”, le macchinette automatiche per il caffè si sono piazzate al quarto posto. Per l’alto dispendio di energia elettrica essenzialmente, che deve comunque mantenere in attività la macchina seppur ad un livello minimo.
Cialde in alluminio
Lo scarto non biodegradabile è elevatissimo, che unito all’energia per il funzionamento della macchinetta rende questo caffè molto costoso a livello economico, oltre che ecologico. “Dopo un anno di utilizzo, la macchina produce qualcosa come 700 g di alluminio, 5,7 kg di plastica e 4,2 kg di carta” spiega Altroconsumo nella sua indagine.
Caffè in cialda biodegradabile
La macchinetta si accende e si spegne come per quella a capsule in alluminio, ma con la differenza che le cialde in garza o le capsule biodegradabili sono ecocompatibili. “Dal punto di vista dell’inquinamento, al di là dei fondi di caffè, comuni a tutti i sistemi, gli unici residui sono concentrati sulla carta o nel recipiente che contiene il caffè”.
La moka
La cara e vecchia moka è il metodo più green e al tempo stesso il più economico per le nostre tasche “La moka è fatta di alluminio che, spesso, è riciclato ed è comunque riciclabile. Inoltre, durante il suo utilizzo, viene prodotta una scarsa quantità di rifiuti: al di là dei fondi di caffè, che sono comunque comuni a tutti i tipi di macchine, gli unici scarti che vanno presi in considerazione sono l’involucro o la latta che contengono il caffè” spiega Altroconsumo. Quindi se si sceglie una miscela biologica si è davvero fatto di tutto per bere un caffè buono, ed ecosostenibile.