Ad aprile 2019 è nato PerfectMoka, mentre acquistavo il dominio e lo spazio web nella mia mente ripetevo sempre la stessa domanda: cosa ci scriverò dentro? L’idea iniziale, ma soprattutto la previsione, era quella che in 5/6 la moka sarebbe tornata pian piano in auge, complice l’effetto vintage che lentamente stava contagiando diversi ambienti come la musica, il design e buona parte della nostra cultura popolare.
Da subito avevo individuato tre diversi filoni di contenuti: il design, il caffè di qualità e la sostenibilità ambientale della caffettiera.
Scrivo di idee nate nel 2019 e mentre scrivo mi rendo conto che mai come ora 24 mesi rappresentano quasi un’era.
Il trend di aumento di popolarità della moka che prevedevo avvenisse in 5/6 anni ha avuto una brusca accelerazione
e nel 2020 le ricerche fatte su Google su argomenti relativi alla caffettiera sono aumentate notevolmente. Ho cercato di rappresentare graficamente questa impennata utilizzando Google Trand, il grafico indica molto bene quello che è successo.
La caffettiera è la cartina al tornasole di vari fenomeni sociali
Il caffè è una bevanda che quasi tutti gli italiani consumano, lo fanno quotidianamente e stabilmente nel tempo. Analizzare i trend di vendita dei pregiati chicchi è un esercizio interessante per valutare una serie di dinamiche sociali. Mi ha incuriosito un articolo del sole24ore.com di fine giugno 2020. In questo pezzo scrivevano che “…la vera sorpresa degli ultimi mesi è stata la rivincita delle miscele per la moka, che, seppur in calo da tempo (-4,4% in quantità e -5,1% in valore nel 2019), continuano comunque a generare la metà del giro d’affari totale del caffè in Gdo (oltre 644 milioni di euro) e il 55% dei volumi venduti. Con il Covid 19 per questi storici prodotti è tornato il sereno. Nel primo trimestre 2020 il saldo è tornato positivo (+2,0% in quantità +3,4% in valore), ed è migliorato nel bimestre aprile/maggio quando gli italiani hanno aumentato gli acquisti di miscele per moka del 4,3% spendendo il 5,0% in più rispetto a 12 mesi prima...”.
Il mercato del caffè fatto in casa è aumentato nei suoi volumi di vendita, ma “la vera sorpresa” è stata la moka. Ho cercato varie spiegazioni a questa affermazione (supportata da una serie di dati) del sole24ore.com, e la prima risposta che mi sono dato è stata quella economica, la gente ritorna alla cara vecchia caffettiera perché costa meno. Ma facendo ulteriori ricerche ho trovato altri dati, più indicativi, che descrivono meglio quello che sta succedendo.
Secondo l’Osservatorio Sigep, il Salone Internazionale di Gelateria, Pasticceria, Panificazione Artigianali e Caffè, “con bar e pasticcerie il cui raggio d’azione è attualmente limitato al solo asporto o delivery nei giorni di fascia rossa o arancione gli italiani riscoprono la moka“. Questa riscoperta è accompagnata alla richiesta di prodotto di qualità “che viaggia con l’e-commerce e che porta i consumatori a misurarsi con la micro torrefazione, ormai quasi un fenomeno di costume“.
L’utilizzo della moka genera richiesta di caffè di qualità
Mettendo insieme tutti i tasselli emerge un quadro molto differente da quella che è stata la mia prima impressione. Il ritorno alla moka non è stata una scelta solo economica, ma anche di qualità. In questo anno di chiusura forzata in casa, la gente ha comprato tramite il web caffè di qualità prodotto dalle micro torrefazioni. Il mondo dei piccoli produttori di caffè (spesso qui ho parlato di specialty) è un movimento che già da alcuni anni è presente nella nostra penisola, e proprio parlando con alcuni di loro è emerso che nel periodo pre-covid gli incontri, le fiere, le degustazioni erano tantissime. Poi con le chiusure la gente ha voluto continuare a bere caffè di qualità utilizzando forse l’unico strumento presente in casa la moka. Questo forse spiega i dati sia del sole24ore.com che dell’Osservatorio Sigep.
Il Covid ha accelerato un processo che forse avrebbe impiegato più anni ad emergere, e i dati lo dimostrano.