Non capita spesso di vedere delle immagini scorrere sul proprio stream di Facebook o Instagram e fermasi a pensare all’immediatezza del messaggio che trasmettono. A me è capitato con le illustrazioni di Anna Pini una formidabile illustratrice che ha catturato la mia attenzione con alcuni disegni raffiguranti la moka. Ho deciso di contattarla per conoscere il suo percorso artistico e farmi spiegare (anche se non ce n’è bisogno) il significato di due suoi lavori.
Ciao Anna puoi raccontarci il tuo stile e il tuo percorso artistico?
Il mio percorso artistico è sicuramente insolito. Nonostante io abbia iniziato a disegnare da piccolissima, non ho mai pensato a quello come a una possibile carriera e infatti ho frequentato il Liceo Sociopsicopedagogico e poi mi sono laureata in Scienze della comunicazione. Dopo la Triennale mi sono regalata un corso estivo alla Scuola Internazionale d’ illustrazione di Sarmede con Svjetlan Junakovic. Lì ho capito che disegnare ed esprimermi attraverso il segno grafico mi piaceva troppo per buttare tutto alle ortiche, così ho tentato l’ammissione al biennio specialistico di Illustrazione dell’ISIA (Istituto Superiore per le Industrie Artistiche) di Urbino, all’epoca uno dei più autorevoli nel nostro paese. E’ finita che mi hanno presa e da lì ho potuto studiare con compagni e insegnanti fantastici (Gianluigi Toccafondo, Mauro Bubbico, Steven Guarnaccia, Chiara Carrer solo per dirne alcuni). Poi ho iniziato piano piano a lavorare con riviste e case editrici ( Einaudi Ragazzi, Edizioni El, Pelledoca, DeAgostini) ma anche con privati.
Credo che il mio stile sia il frutto di tanti esperimenti e che in esso convergano molte delle cose che amo. Dovendolo descrivere direi comunque che è uno stile abbastanza asciutto, e fortemente improntato all’umorismo. Sono sempre stata affascinata dall’essenziale in ogni campo, quindi non potevo che esserlo anche nell’ambito della grafica e dell’illustrazione. L’umorismo poi credo sia un potentissimo canale di comunicazione capace di veicolare con leggerezza anche messaggi che leggeri non lo sono per niente.
Nelle tue illustrazioni spesso sono raffigurate delle caffettiere, che rapporto hai con il caffè e con la moka?
E’ iniziato un po’ per scherzo appena finita l’ISIA, quando ho aperto il mio profilo Instagram. Ho iniziato a pubblicare un’illustrazione nuova ogni Lunedì che rappresentasse un po’ la “sfiga” che ogni inizio di settimana (dopo il weekend) si porta dietro. E pian piano è emersa l’idea di utilizzare nelle immagini il caffè (spesso rappresentato anche solo con la moka) come una sorta di antidoto a questa pesantezza ma anche come una sorta di supereroe o migliore amico. Ho notato che le illustrazioni a tema caffè erano tra le più amate e poi è diventata una specie di tradizione. Per me il caffè è sia un piacere individuale che un grande momento di convivialità. Il profumo che si sprigiona dalla moka di prima mattina ha il potere di cambiare ogni cosa in meglio. Non importa se la giornata sarà impegnativa, o se magari l’umore non è alle stelle, basta quel profumo per cambiare le carte in tavola forse anche perchè mi ricorda le colazioni a casa da piccola. Un po’ come la madeleine di Proust.
Conclusioni
Fin dalla nascita di PerfectMoka, la mia piccola ambizione è stata quella di parlare di moka e caffè anche come metafore per raccontare qualcosa di diverso. Anna Pini con i suoi disegni ha centrato appieno questo obbiettivo. Per questo la ringrazio per aver accettato di pubblicare su questo mio spazio i suoi lavori.